Le prelibatezze del sottobosco ciociaro

Si dice che la ricchezza di un territorio si possa misurare dalla sua biodiversità, una caratteristica strettamente legata alla varietà delle piante che compongono il sottobosco locale. Per questo motivo la Ciociaria viene considerata una delle regioni più ricche e importanti d’Italia, che trova una delle sue massime espressioni nel Parco della Gallinara, un’oasi di biodiversità situata a due passi da Anzio, nel sud-est del Lazio.
In questa zona si possono trovare alcune delle migliori prelibatezze del sottobosco ciociaro, decine di piante commestibili molte delle quali crescono spontaneamente al di sotto dei pini marittimi, utilizzate da secoli nella preparazione dei piatti tipici regionali. Tutto ciò è perfettamente integrato nella ricchezza dell’ambiente circostante, che grazie alla vicinanza con il mare consente di avere a disposizione pesce fresco in abbondanza e un clima ottimale da marzo fino ad ottobre.

Le piante officinali commestibili della Ciociaria
Il nostro Paese è un vero e proprio scrigno di biodiversità, specialmente per quanto riguarda le erbe officinali spontanee. Queste piante hanno da sempre permesso la diffusione di una cucina tradizionale sana ed equilibrata, fortemente legata a ciò che la terra è in grado di offrire spontaneamente. Il Lazio e la Ciociaria sono probabilmente l’esempio più marcato di questa ricchezza, un territorio generoso che continua a mettere a disposizione i suoi frutti. Le piante officinali sono importantissime nella nostra dieta, poiché permettono di dare profondità e sapore ai piatti, aiutando allo stesso tempo il nostro corpo a proteggersi contro le malattie e a depurarsi, mantenendolo perfettamente equilibrato e sano. Nel sottobosco ciociaro crescono spontaneamente diverse specie di piante officinali, tra cui le più comuni sono la cicoria selvatica, l’ortica, la campanula e la grattalingua.
Passeggiando tra i pini del Parco della Gallinara è facile incontrare la cicoria selvatica, soprattutto nel periodo primaverile e in quello estivo, quando questa pianta annuale inizia la sua splendida fioritura. Si può riconoscere dalle foglie, simili a quelle del radicchio e del tarassaco oppure dai fiori, grazie all’inconfondibile colore blu indaco molto particolare. La cicoria selvatica cresce spontaneamente nelle zone soleggiate, ama il caldo e i raggi solari estivi, specialmente nei terreni incolti e ai margini delle aree coltivate.
La raccolta della cicoria selvatica avviene prima o dopo la fioritura, quindi durante la primavera o l’autunno. Questa pianta officinale del sottobosco ciociaro vanta delle ottime proprietà benefiche, essendo un ottimo depuratore del fegato e dell’intestino, un detossificante e un eccitante naturale al pari del caffè, il cui estratto ne è un eccellente sostituto. Ma il Parco della Gallinara e la Ciociaria non sono ricchi soltanto di cicoria, infatti si può trovare senza fatica anche l’ortica, una pianta spesso sottovalutata.
L’ortica è ricca di ferro, di acido folico, di sali minerali e di vitamine, sostanze che contrastano l’anemia e hanno un effetto benefico sulla circolazione, ma che vengono utilizzate anche come diuretici naturali. Si tratta di un’erbaccia perenne che predilige le zone ombreggiate, infatti cresce sempre al di sotto delle piante ad alto fusto. Le foglie sono ricoperte da peli urticanti, quindi bisogna raccoglierle indossando dei guanti protettivi, mentre i fiori sono piccoli e poco appariscenti.
Altrettanto comune nella zona è la campanula, comunemente chiamata raperonzolo. Questa pianta officinale si riconosce facilmente per i suoi splendidi fiori lilla, anch’essi commestibili insieme alla radici. La campanula è ricca di insulina, per questo motivo viene consigliata alle persone che soffrono di diabete, perché oltre ad essere un potente antinfiammatorio è in grado di ridurre il tasso glicemico all’interno del sangue.
Tra le prelibatezze del sottobosco ciociaro e del Parco della Gallinara c’è anche la grattalingua, conosciuta anche con il nome di caccia lepre, ma il suo nome scientifico è Reichardia picroides. Questa pianta si trova spesso in cespugli più o meno estesi, in zone di mezz’ombra. Viene utilizzata per la preparazione di minestre e zuppe, all’interno dell’insalata oppure cotta come gli spinaci e ripassata in padella con uno spicchio d’aglio e un filo di olio extravergine d’oliva.

Le piante officinali nei piatti tipici della cucina ciociara
Le piante officinali sono da sempre alla base del successo della cucina tradizionale della Ciociaria, che proprio dalle eccellenze e dalla ricchezza del suo sottobosco è riuscita a creare decine di piatti tipici dal gusto unico ma anche salutari ed equilibrati. La maggior parte delle realizzazioni culinarie sono caratterizzate da una forte presenza di vegetali, come il fagiolo cannellino, il peperone, i broccoli, le fave, i carciofi e i cavoli.
Si tratta dell’accompagnamento perfetto per i formaggi della zona come il pecorino romano, la caciotta e il marzolino, per la pancetta e per il famoso prosciutto di Guarcino, per le zuppe e le minestre rinomate per la loro varietà e il loro sapore unico, ma anche come accompagnamento per le tante specie di pesce che si possono trovare ad Anzio, grazie al porto e alla ricchezza del Mar Tirreno. Proprio le zuppe sono una vera e propria prelibatezza della Ciociaria, un prodotto legato indissolubilmente con il territorio.

Ne sono un esempio le minestre di ceci con crostoni di farina gialla, di cicerchia, di fagioli e di baccalà. Una cucina povera ma dal sapore intenso, che continua a meravigliare i turisti che assaggiano per la prima volta questi piatti secolari, gelosamente conservati e tramandati di generazione in generazione. Lo stesso vale per le frittate di cicoria, le fave con il pecorino, la polenta con la verza, l’insalata di finocchi e olive o la classica cicoria di campo raccolta in giornata e servita ripassata in padella con olio e peperoncino.
Oltre ai piatti della tradizione, le essenze del sottobosco ciociaro sono utilizzate per preparare liquori e distillati molto rinomati. Tra questi è possibile degustare il famoso liquore alle visciole, meglio noto come Ratafia, realizzato con vino, alcol, estratto di visciole locali, caffè e l'aggiunta di alcune spezie come la cannella e il coriandolo. Questa è una classica ricetta della nonna, un accompagnamento ideale per uno dei tanti dolci tipici della Ciociaria, come la torta con i bruffoli, la cicerchiata di Sora o la crostata di albicocche.
Per assaggiare queste prelibatezze basta visitare il Parco della Gallinara, una delle aree più ricche di biodiversità del basso Lazio, dove è possibile imparare a riconoscere le erbe e le piante selvatiche della zona semplicemente passeggiando tra i pini marittimi del parco. Non bisogna far altro che visitare questa zona protetta grande oltre 140 ettari, passeggiando alla scoperta del sottobosco ciociaro tra la splendida zona marittima adiacente e la bellezza della macchia mediterranea della pineta.
Il modo migliore per visitare il Parco della Gallinara è prenotare presso il Camping Village Parco della Gallinara, una meta molto ambita dai turisti che ogni anno scelgono di passare le vacanze estive tra la pace del parco e il relax offerto dai 3 Km di spiaggia. Inoltre all’interno della struttura è possibile trovare tantissime attività ricreative, sia per adulti che per bambini, ampi spazi riservati, strutture attrezzate ma anche ottimi ristoranti dove degustare le prelibatezze del sottobosco ciociaro.

17/09/2018
Ciociaria Cicoria selvaticaOrtaggi Ciociari

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