Visitare Anzio: La Solforata di Decima Malafede, luogo d’incontro tra Natura, Storia e Leggenda

Esiste un luogo a soli 27 km di distanza da Roma, ammantato non solo di storia, ma soprattutto di leggende tanto affascinanti da essere state tramandate sino ai giorni nostri: si tratta della Solforata di Decima Malafede, sita nell'omonima riserva naturale che sorge a sud-ovest della città eterna, tra le vie Laurentina, Ardeatina e della Solforata.

La leggendaria Solforata di Decima Malafede
Molti di voi ricorderanno vecchi studi scolastici riguardanti l'Eneide di Virgilio e la nascita dei popoli latini. Si narra di genti il cui misticismo era legato soprattutto al culto della terra e dei suoi elementi naturali, associati a varie divinità, anticamente chiamate genius loci. C'era un luogo sacro a questi antichi popoli, chiamato Albunea e caratterizzato da ribollenti sorgenti sulfuree che venivano viste dagli antichi legate al mondo degli inferi. Il ritrovamento di cippi risalenti al periodo che va dal IV al III a.C. dedicate a tre fate, ha fatto ragionevolmente pensare che Albunea corrisponda esattamente alla Solforata di Decima Malafede, che sorgeva all'incrocio delle strade che portavano a Lavinium, ad Alba Longa e ad Ardea.
Il luogo doveva apparire ai latini assai suggestivo, con i vapori sulfurei, la impenetrabile Selva Laurentina oggi scomparsa e gli anfratti naturali: non vi stupirà sapere che gli antichi pensavano che questa terra fosse la dimora delle fate Nona, Decima e Parca, ma soprattutto il luogo dove sorgeva l'Oracolo del Fauno, quel dio dei boschi che predisse al Re Latino la venuta di Enea, colui che sarebbe diventato marito della figlia Lavinia e progenitore della dinastia Giulia (cioè quella di cui farà parte Cesare).
L'aurea fortemente religiosa della Solforata non è stata per nulla cancellata nei secoli a venire, nemmeno quando la zona era divenuta area di estrazione mineraria; lo stesso Plinio il Vecchio nella sua opera "Naturalis Historia" vi ricorda che lo zolfo era utilizzato non solo per chiarificare i vini, illuminare gli ambienti e coltivare le viti, ma soprattutto per effettuare rituali di purificazione.

Alla scoperta della Solforata
Nel corso di una escursione presso la Solforata di Decima Malafede, attraverserete un territorio quasi onirico che, al di là delle leggende mitologiche, è frutto di fenomeni vulcanici propri dei Colli Albani. L'ingresso si trova sulla strada tra Pomezia e la Via Ardeatina: già dai primi passi noterete che a predominare saranno il rosso della terra ed il giallo dello zolfo che ammanta rocce e pareti rocciose. Territorio che, nonostante l'aspetto ostile, è habitat, ad esempio, di barbagianni ed istrici.
Dopo aver superato eucalipti e felci, incontrerete un lago tanto bianco da sembrare ghiacciato a causa degli acidi emergenti dal cuore della terra fino a raggiungere la superficie e le rive.
Il prossimo lago che incontrerete è il Lago Rosso le cui acque hanno un particolare color ruggine, dovuto alla presenza di solfobatteri: questo originale specchio d'acqua riempie un'antica cava, le cui pareti hanno nei secoli assunto un colore giallastro e sulle quali, con un pò di attenzione, potrete notare i nidi del gruccione. La Solforata di Decima Malafede nasconde anche angoli sorprendenti, come un vero canyon lambito ai piedi da ruscelletti che assumono una magica colorazione verde.
Tra gli angoli più affascinanti di questa zona vulcanica c'è sicuramente la Grotta del Fauno, quasi celata all'interno di una proprietà privata.
Qualora riusciste ad entrarvi, vi ritroverete davanti ad un antro allagato da una sorgente sulfurea che vi sgorga dentro. Sappiate che proprio questo luogo, che forse vi apparirà anonimo, era secondo Virgilio meta di tutti coloro che volevano risposte dall'Oracolo del Fauno. Gli adepti, dopo aver sacrificato animali al dio dei boschi, praticavano qui il rito dell'incubazione cioè si addormentavano, inalando i maleodoranti vapori nella grotta, con la speranza di avere previsioni sul futuro o cure nel sonno per bocca dello stesso dio Fauno. L'oracolo era un vero e proprio collegamento tra il mondo dei vivi e quello divino, senza l'ausilio di sibille o sacerdoti. Se pensate che questa pratica apparteneva solo a secoli or sono, ebbene vi sbagliate: infatti la notte del 21 dicembre alcuni imperterriti adepti del culto del Fauno vi si recano per praticare riti che mescolano cristianesimo alla magia bianca.

Riserva Naturale di Decima Malafede
Dopo una visita alla Solforata, avrete l'opportunità di scoprire l'area naturale più estesa dell'Agro Romano dove alla natura lussureggiante si affiancano costruzioni e siti risalenti anche a 250.000 anni fa. Qui ad esempio sorge la Necropoli di Vallerano, con circa 100 tombe complete di arredi funerari: tra tutte spicca il sepolcro di una fanciulla, ricolmo di monili, pietre preziose, bambola in avorio ed uno specchio in argento decorato con immagini di Elle e Frisso. Un'altra Necropoli, risalente al periodo dal VIII al VII a.C. comprende circa 400 sepolture tra le quali la Tomba del Carro che, nell'aspetto, vi ricorderà una tipica tomba etrusca. Non lontano potrete scorgere un abitato preromano che, secondo gli studiosi, può essere identificabile con Politorium, città del Latium Vetus distrutto, secondo quanto afferma Tito Livio, per mano di Anco Marzio nel VII a.C..
Scoprendo la Riserva Naturale di Decima Malafede, vi imbatterete poi nel Castel di Decimo, costruito massiccio sopra un'altura circondata dalla fitta vegetazione fatta di pini e cipressi, e nella Torre di Perna risalente all'XI secolo: in passato era molto più alta e merlata, nata probabilmente a difesa del suddetto castello e che oggi ospita una elegante struttura turistica. Ultima tappa del vostro tour è il Castello di Monte di Leva, totalmente immerso nei boschi: il suo nome deriva da olibanum, cioè incenso, e richiama così l'antica proprietà del castello, cioè la Chiesa. L'edificio, ristrutturato tra il XVII ed il XVIII secolo, era difeso dalla VII Torre che, seppur diroccata, mantiene ancora intatto il suo fascino.
Il luogo perfetto per raggiungere la Solforata di Decima Malafede è Parco della Gallinara Camping Village: qui potrete riposare in cottage confortevoli ed immersi in pinete e lecceti. Ristoranti, piscina e campi da tennis soddisferanno ogni tipo di esigenza, per regalare un completo relax.

04/03/2019
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