Il Lazio nel piatto: l’Abbuoto, un vino dalle origini antichissime

Per gli amanti del vino, l'Abbuoto è sempre una scoperta affascinante: un vino dalle origini antiche che ha fatto la storia del territorio, il Lazio, dove viene prodotto: gli enologi esperti lo conoscono sicuramente, a livello turistico invece l'Abbuoto può essere una splendida sorpresa anche per chi si trova a vivere momenti di piacevole relax, anche a tavola, nella zona di Anzio e dintorni.

Un vino già apprezzato dagli antichi romani
Le origini di un vino come l'Abbuoto si perdono nella notte dei tempi, tanto che addirittura ce n'è traccia nei testi di Orazio, che racconta come fu utilizzato nelle libagioni avvenute per festeggiare la morte di Cleopatra e dunque la fine dei pericoli per l'Impero Romano. Inizialmente ha fatto la sua comparsa nei territori plaustri nella zona oggi ribattezzata Sperlonga e tra Formia e Latina, fino a diventare un vino classico del Basso Lazio. Attualmente viene prodotto principalmente sempre nel territorio della provincia di Latina, in particolar modo a Fondi dove diversi vigneti sono dedicato alla produzione dell'Abbuoto, in maniera comunque "limitata" considerando i pochi ettari a disposizione nella zona.

Il piede battuto in terra
Il racconto dei festeggiamenti di Orazio è particolarmente evocativo: la morte di Cleopatra rappresentava infatti una vera svolta per l'Impero, che vedeva finalmente svanire una consistente minaccia. E l'Abbuoto venne utilizzato per celebrare quel momento solenne che avrebbe garantito ancora anni e anni di gloria: la frase che venne utilizzata per la celebrazione secondo Orazio fu: adesso si deve bere e con il piede battere la terra in libertà. Era il 17 Avanti Cristo, il che garantisce all'Abbuoto, che veniva prodotto da almeno dieci anni, oltre 2030 anni di storia. La leggenda dei festeggiamenti di Orazio viene tramandata di padre in figlio nella zona della provincia di Latina (chiamata all'epoca Terra del Cecubo e che di fatto si estendeva da Formia a Fondi) proprio a testimoniare come questo vino racchiuda una parte di storia millenaria del territorio, di cui porta avanti le nobili origini.

Il nome greco dell'uva serpe
La leggenda del cosiddetto vino Cecubo ha mosso dunque i passi da quell'epoca antica, quando questo nettare chiamata anche vino serpe venne di fatto considerato superiore anche al famoso Falerno, reso celebre a sua volta dalla letteratura e dal Satyricon, nel quale venne narrato venisse offerto nella leggendaria cena di Trimalcione. Il primo vitigno dal quale venne ricavato l'Abbuoto si chiamava proprio Dracontion, termine greco che significa proprio serpente, dalla caratteristica dei grappoli che si arrampicano sulla vite. Non è un caso che sia stato scelto un nome greco, visto che greca era stata la dominazione in tempo antichi dei territori del litorale tra Formia e Latina, chiamata Amyclae. La coltivazione della vite aumentò e si estese poi nei territori dei colli intorno l'attuale città di Itri e in tutti i Monti Cecubi, divenendo poi un segno distintivo del territorio, apprezzato da tutti coloro che si avventurano in piacevoli tour enogastronomici nella zona.

Fiuggi salvò l'Abbuoto
In realtà in epoca antica l'Abbuoto veniva coltivato in un'area più ampia, ma rischiò l'estinzione quando Nerone decise di operare delle bonifiche proprio nelle zone del Cecubo, come erano chiamate quelle tra Formia e Latina, facendo venire a mancare i terreni palustri nei quali i vitigni prosperavano. L'Abbuoto venne preservato nei pressi dell'attuale cittadina di Fondi, per poi essere di nuovo coltivato nella sua zona d'origine. Questi l'ha reso un vino ancor più raro e apprezzato da chi si avventura nei territori del Basso Lazio per scoprire un vino che richiama i sapori forti e infuocati del Sud Italia.

Una lunga e gustosa attesa
L'Abbuoto è un vino molto forte e corposo, raggiungnendo in livello medio di invecchiamento può toccare i quattordici gradi, risultando così particolarmente apprezzabile a chi ama questo tipo di sapori. Le caratteristiche bacche rosse degli acini d'uva dai quali viene prodotto sono abbastanza grandi (un grappolo può arrivare a pesare poco meno di mezzo chilo), con una buccia spessa. Generalmente per la sua completa produzione occorre un anno di fermentazione nelle botti d'acciaio, al quale fanno seguito poi quattro anni di raffinamento. Un'attesa lunga ma che vale sicuramente la pena affrontare per gustare un vino strettamente legato al suo territorio, che raggiunge livelli d'eccellenza in terra fondana e in piccoli paesi come Spigno Saturnia oppure Sperlonga.

Gli abbinamenti giusto per l'Abbuoto
Ovviamente, il momento capace di regalare maggiore soddisfazione e più interessante è quello della degustazione. La piacevolezza dell'Abbuoto parte dalla vista, con un colore rubino intenso che ne anticipa senza ombra di dubbio la corposità e il gusto pieno, oltre a una gradazione alcolica come detto comunque importante. L'Abbuoto è un vino dall'indubbia personalità e per questo si accompagna a pietanze che possono essere cacciagione di ottima qualità del Basso Lazio, ma anche gustosi formaggi stagionati che vengono prodotti con successo ne nella zona: questi abbinamenti enogastronomici rendono l'Abbuoto un vero orgoglio locale nella zona di Fondi, proprio per la sua capacità di esaltare la bontà di altri prodotti rinomati di produzione locale. Nel suo gusto persistente si possono rilevare essenze di cioccolato, tabacco e frutti rossi.

Una bella scoperta per il turismo enogastronomico
L'Abbuoto è un vino che per diverso tempo è rimasto sconosciuto a tutti coloro che non possono vantarsi di essere esperti di vini e non abitano nelle zone limitrofe a quelle in cui viene prodotto. In molti hanno scoperto il suo particolare sapore durante vacanze o viaggi nella zona che da Anzio e il Parco della Gallinara si estende verso tutto il Basso Lazio, la provincia di Latina, Fondi e Formia. La sua eccellenza e la sua capacità di richiamare sapori forti del territorio l'ha reso un vino di culto, ed oggi è consuetudine richiedere l'Abbuoto in tavola quando si gustano ottime grigliate, o anche in accompagnamento a dolci che ben si abbinano al suo sentore liquoroso. Per gli appassionati di viaggio e turismo, una tappa nel basso Lazio non può non essere bagnata dal gusto dell'Abbuoto, il vino di Orazio.

18/07/2019
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