Anzio e dintorni: una gita a Ventotene, sulle tracce degli antichi romani

Per qualcuno Ventotene appare come una balena addormentata in mezzo al mare. A sud est, dove si trova punta dell’Arco, ci sarebbe la testa mentre punta Eolo, forgiata nel tempo dai forti venti di tramontana, rappresenterebbe la coda che sparisce lentamente nel blu. Un modo suggestivo e romantico di vedere questa piccola isola dove ogni suo luogo è "in mezzo al mare" ed è raggiungibile a piedi tramite piccole strade di campagna e sentieri che si perdono in mezzo alla vegetazione. Proprio sulle scogliere di Ventotene Ulisse ascoltò l’ammagliante canto delle sirene, nobili romani costruirono ville sontuose ed i re borbonici eressero fortezze e carceri. Oltre al mare cristallino, le attrazioni dell’isola sono l’antico porto romano con le pescherie che venivano usate per l’allevamento di pesci, le cisterne per la raccolta delle acqua pluviali e realizzate per alimentare la "Villa Imperiale" su "Punta Eolo" e "Villa Giulia", così chiamata perché qui venne esiliata la figlia dell’Imperatore Augusto. Il castello, che si trova proprio nel centro storico, ospita il museo Archeologico dove sono conservati reperti trovati sia sull’isola che nel mare come, ad esempio, la spettacolare anfora di duemila litri che fu recuperata da una nave romana del i secolo a.C. affondata durante una tempesta a "Punta dell’Arco" con il suo prezioso carico di vino.

Come raggiungere Ventotene?
L’sola di Ventotene è raggiungibile direttamente via traghetto ed aliscafo dai porti di Formia, Terracina, Napoli ed Anzio con due corse giornaliere (4 nel periodo estivo); essa è collegata anche con l’isola di Ponza e di Ischia grazie, anche in questo caso, a due tratte ogni giorno per cui è possibile visitare l’isola andando o tornando anche da queste località.

Ventotene e gli antichi romani
L’isola di Ventotene, oltre che per la sua pace e tranquillità e per la bellezza della sua natura e dell’area protetta marina, ha un legame indissolubile con l’antica Roma che ne battezzò la definitiva nascita da un punto di vista abitativo; l’imperatore Augusto infatti fece costruire una residenza per il periodo estivo che poi venne chiamata "Villa Giulia" perché in quella sede fu rinchiusa per 5 anni sua figlia Giulia ritenuta colpevole di adulterio e reati contro la pubblica morale; in quella villa furono inoltre ospitate altre donne famose come Agrippina Maggiore, figlia di Giulia, Claudia Ottavia, figlia dell’imperatore Ottavio e prima moglie di Nerone, e Flavia Domitilla, nipote di Vespasiano, esiliata lì perché convertita al cristianesimo.
La presenza di personaggi di tale rango, seppur in punizione, ha stimolato la proverbiale ingegneria romana per la soluzione di una serie di problematiche.

Le Cisterne
Il primo problema che dovettero risolvere fu quello relativo all’acqua: Ventotene infatti non ha, morfologicamente parlando, corsi d’acqua né la possibilità di trattenere quella piovana. Per far ciò i romani scavarono nel tufo dei canali che, da centri di raccolta posizionati nei punti più alti dell’isola come "Punta dell’Arco" e "Punta Olivi", portavano l’acqua delle precipitazioni in 2 enormi cisterne denominate oggi "dei carcerati". Tale nome è legato al fatto che furono usate, poi, dai Borboni come luogo di stazionamento dei prigionieri prima e durante la costruzione del carcere di Santo Stefano; sono dette anche "Grotta Iacono" dal nome della prima famiglia sollecitata dai Borboni a trasferirsi sull’isola. Oggi le cisterne le potete visitare (non ciò che resta delle canalizzazioni) in modo da ammirare la grande opera ingegneristica compiuta.

Il Porto
Per poter raggiungere l’isola bisognava dare la possibilità alle triremi romane di poter attraccare in assoluta tranquillità; per far ciò i Romani abbatterono letteralmente una parte dell’isola per costruire il porto, ora "Porto Romano", estraendo oltre 600.000 metri cubi di tufo che fu poi trasportato a Roma come materiale da costruzione. Il "Porto Romano" è il benvenuto dell’isola per voi che scendete dal traghetto, passando davanti ai negozi e locali che un tempo furono creati come magazzini delle merci e lo percorrete in quasi tutta la sua lunghezza. L’entrata è situata verso est, era vicino alle "Peschiere" ma soprattutto poteva essere chiusa in caso di mare molto grosso o in occasione di pericoli: di ciò si conserva una cavità che serviva per lo stoccaggio delle catene delle aperture; di fronte all’entrata del Porto Romano vi è il cosiddetto Pozzillo, costruito appositamente per consentire l’alaggio delle navi e lungo la parete sud potete ancora vedere distintamente delle bitte scavate nella roccia che i Romani utilizzavano per l’attracco.
Il "Porto Romano" di Ventotene è tutt’oggi uno dei migliori posti dove poter ormeggiare in quanto tiene al sicuro le barche dai venti e dalle mareggiate grazie alla sua conformazione particolare ed anche con mare grosso e vento forte è possibile entrare in porto in piena sicurezza e facilità.

La Peschiera e Villa Giulia
Sull’isola di Ventotene i Romani svilupparono anche l’itticoltura; sotto al faro (dove oggi potete prendere tranquillamente il sole) risultano ben visibili i resti della "Peschiera", interamente scavata nel tufo. Essa era formata da due grandi vasche coperte che erano collegate tramite dei canali sia al mare aperto per la cattura del pesce che a una delle due cisterne, per il rabbocco automatico, in modo che il livello dell’acqua fosse sempre costante; i canali sul mare erano inoltre costruiti in modo tale da poterli chiudere immediatamente dopo l’entrata del pesce. Oltre a queste due vasche ve ne era una terza, leggermente più grande, che serviva come bacino tampone per poter svuotare le altre due; tenete presente che queste, sotto il pelo dell’acqua, avevano tutta una serie di piccole grotte e rientranze in modo da poter far depositare le uova ai pesci in tutta tranquillità.
"Villa Giulia" è l’unico posto che potete visitare ad orario ed è situato lungo tutto il promontorio di "Punta Eolo"; è un enorme insieme di coorti, giardini, stanze e cisterne con relative terme con una lunghezza di oltre 300 metri ed una larghezza che supera i 100 metri. Per poter accedere all’area dovete superare "Cala Rossano" e oltrepassare il cimitero prima e l’eliporto poi, ma lo spettacolo che avrete davanti difficilmente lo scorderete, soprattutto verso il tramonto quando i ruderi si colorano di un arancio tenue e Ponza e Zannone si stagliano all’orizzonte. Se la vostra base di partenza è il Parco della Gallinara Camping Village, l’isola di Ventotene con la sua storia, i suoi colori ed i suoi sapori ma soprattutto con la sua ospitalità, può essere il luogo ideale per una gita che potete tranquillamente effettuare in giornata.

20/05/2019
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